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Barberino del Mugello - 3D MT

  • Immagine del redattore: Salvatore Giglio
    Salvatore Giglio
  • 5 gen 2022
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 4 mar 2022

Dovevamo passare i cavi che allacciavano la cabina primaria ENEL alle cabine MT dell'Outlet... Nevicava fitto fitto, tra neve e fango le mani ghiacciate, geloni, gente coricata sulla pancia con le braccia nei tombini rompi tratta, urla "TIRA, CAZZO, TIRA!" e ancora "DAIII, TIRA, CHE CI SIAMO!"...


Una settimana così in quindici persone: dieci colleghi della ditta madre sospesero un cantiere in cui erano impegnati per venire in nostro aiuto e poverini facevano la spola tra Firenze e Barberino. Partivano da Firenze alle 06:00 del mattino e si facevano il viaggio in due furgoni Ducato presi a noleggio dalla ditta madre.


Per non congelare a contatto col suolo ghiacciato mettevamo delle lastre di polistirolo da 4 cm di spessore, usato come coibentante dai muratori nelle varie costruzioni. Nonostante la resistenza del materiale dopo dieci minuti cominciava a distruggersi per la nostra veemenza nel passare i cavi. Tentammo così di mettere dei fogli di cartone sul polistirolo, ma la neve dopo un po' l'inzuppava e il polistirolo cedeva lo stesso.


Tornavamo alla Cavallina a pezzi, con gli abiti da lavoro fradici e infangati; spesso si doveva bussare alla porta dei ragazzi, che crollavano per la stanchezza ancor prima di fare la doccia, per ricordargli che di li a poco si cenava.


Non si poteva usare nient'altro che le braccia per tirare quei cavi lunghi e pesanti dal momento che l'intero cavidotto di alimentazione delle cabine era fissato solo col peso della terra e non si poteva gettare la strada perchè mancavano ancora le condutture di altri impianti.


Lavorammo pure una mezza giornata di un sabato e quel pomeriggio non potemmo fare altro che dormire sino all'ora di cena. La domenica, mentre andavamo a pranzo alle Capannine, sembravamo degli zombie: facce stanche, silenzio, passi lenti e pesanti in mezzo alla neve fresca.


Finimmo il pomeriggio del martedì successivo e quando gli operai dell'ENEL ci dissero che tutto funzionava perfettamente provammo un moto di gioia pura che ci fece abbracciare, urlare e complimentarci l'un con l'altro.


Finalmente noi tornavamo alla pubblica illuminazione che dopo quelle fatiche ci sembrava quasi un lavoro di secondo piano e i nostri colleghi della ditta madre al loro cantiere fiorentino con ritmi di lavoro decisamente più umani.


In quello scenario l'unica foto che riuscì a scattare fu al buon Matteo, il nostro caposquadra di Sesto Fiorentino, a lavoro finito, mentre ordinava i cavi nel cavidotto di una cabina e che, quando si rese conto dello scatto fattogli, mi apostrofò con un simpatico: «Oh Salvatore, te tu che fai? Oh bischero, guarda che ti denunzio per la privacy!», e tutti scoppiammo in una fragorosa risata.


Matteo in cabina
Matteo nel vano BT sorpreso dal flash della mia macchina fotografica. Si notino le calosce antinfortunistiche, che portavamo tutti in cantiere quando si lavorava a piano terra.

Il mio modello 3D di una delle cabine dell'Outlet

Questo modello 3D nasce come contenuto descrittivo proprio per questo sito e per l'Album dedicato alle mie trasferte del cuore. Lo sviluppo di questo modello ha richiesto oltre quattro mesi di lavoro per realizzare un qualcosa che non sia solo bello da guardare, ma che rispecchi almeno in parte le normative e la realtà impiantistica

.

Non avendo più a disposizione le planimetrie originali del villaggio commerciale ho lavorato di fantasia, rispettando però le suddivisioni funzionali del progetto di Hydea: spazio vendita sul fronte fluviale e magazzino merci sul retro.


Il modello è stato creato con SketchUp MAKE 2017, ed in esso ho elaborato le memorie di cantiere integrandole con una serie di modifiche motivate dalla volontà di assicurare continuità di servizio elettrico in caso di blackout della rete principale, data la massiccia presenza di persone soprattutto nel periodo natalizio.





Attendere qualche istante mentre il viewer carica il modello 3D (semplificato da 189 Mb) da modelo.io

Per scaricare questo file (264 Mb) dal mio Google Drive clicca su questo link



La cabina sfrutta proprio una parte del volume dell’edificio destinato normalmente allo stoccaggio dei prodotti offrendo punti d’accesso che si aprono sul viale di scarico merci.

Pianta del modello 3D
Pianta del modello 3D. 1) vano ingresso linea MT; 2)Armadi MT; 3) Quadri servizi ausiliari; 4) Power Center; 5)Armadio UPS, 6) Celle di trasformazione; 7) Vano misure e telegestione; 8) Gruppi elettrogeni

Ho ottenuto così un’ampia sala che ospita:

Per l’alimentazione della cabina ho previsto anche un vano interrato in cui fanno ingresso le condutture collegate al cavidotto di alimentazione collegato alla cabina primaria. Il locale è provvisto di una botola posta sul marciapiede ove si apre l’ingresso principale della sala di trasformazione.


Il modello 3D visto in pianta
Il modello 3D visto in pianta

Per provvedere all’alimentazione elettrica del lotto in caso di guasto ho pensato a due distinte sorgenti alternative di energia autonome sfruttando i volumi posti al primo piano dello stabile:

  • la superficie coperta di un terrazzo per collocare due gruppi elettrogeni, di adeguata potenza, alimentati a metano;

  • un UPS posto nel sottotetto di una delle finte abitazioni del villaggio, ove noi all’epoca avevamo installato dei corpi illuminanti per dare l’impressione ai visitatori che fossero vissute.

I due sistemi di continuità sono collegati al power center del piano terra mediante opportune tubazioni e canalizzazioni metalliche.


I due gruppi elettrogeni collocati sul terrazzo
I due gruppi elettrogeni alimentati a metano collocati sul terrazzo

La logica di coordinamento delle due sorgenti di alimentazioni autonome prevede che a intervenire per primo sia l’UPS con un’autonomia di 4 ore circa. Appena le batterie del modulo iniziano a dare segni di affaticamento una centralina presente nell’armadio apre un’elettrovalvola posta sulla tubazione di alimentazione dei due gruppi elettrogeni a metano e poi passa all’avviamento delle unità termiche di questi ultimi.

Sottotetto con armadio UPS
Sottotetto con armadio UPS. Sono stati modellati anche l'impianto di rilevazione fughe gas, rivelazione fumi e illuminazione su blindosbarra

E’ un analizzatore di potenza dell’UPS a stabilire che i gruppi elettrogeni sono pronti a fornire l’aliquota energetica richiesta, pilotando così i contattori dell’armadio che commutano il carico su di essi in pochi millisecondi, senza che l’utenza abbia la sensazione di questo avvicendamento.


I gruppi provvedono anche a ricaricare le batterie dell’UPS e possono lavorare per intere giornate fino a che il guasto della rete elettrica non sia stato risolto.


La struttura costruttiva della cabina

Oggetto di riflessione è stato la struttura della cabina di trasformazione per la presenza della fitta rete di tubazioni di grossa sezione per il collegamento dei vari punti elettrici presenti in cabina:

  • tubazioni destinate alla MT;

  • tubazioni destinate all'impianto di terra/equipotenziale della cabina;

  • tubazioni di uscita cavi BT destinate alle utenze afferenti alla cabina.

La platea della sala di trasformazione doveva inoltre permettere un'adeguata risposta, anche in termini di sollecitazioni dinamiche ed eventualmente sismiche, ai carichi elevati dei trasformatori, degli armadi elettrici, delle segregazioni metalliche delle celle di trasformazione.


Ho pensato così ad un sistema innovativo per realizzare un solaio che permettesse allo stesso tempo sia la posa in opera delle condutture elettriche di cui sopra, che una risposta più che efficace agli elevati carichi delle apparecchiature elettriche.


Il sistema di casseforme a perdere per vespaio areato Iglu’ offrono una soluzione ottimale in una situazione impiantistica complessa come questa dal momento che le condutture di collegamento sono poste in opera al di sotto dei moduli iglù e fissati con getto cementizio, trovando in speciali tombini in cemento precompresso i terminali di connessione della rete di collegamento elettrica.

Iglù
Snapshot tratto dal modello 3D della sala di trasformazione. Dettaglio delle condutture di attestazione dei trasformatori poste al di sotto degli iglù e connesse ai tombini in cemento precompresso
Vista della platea della sala
Vista della platea della sala con gli iglù, i tomini, le vasche degli armadi di MT, il reticolato metallico e alcune condutture di collegamento per il sistema equipotenziale della cabina

A questo si aggiunga la presenza di un reticolato metallico posto al di sopra degli iglù che oltre ad armare il solaio della cabina costituisce un ottimo collegamento equipotenziale della cabina che lavora in concomitanza con tutte le armature strutturali della stessa:

  • quelle che ordiscono i pannelli perimetrali in precompresso;

  • le gabbie dei pilastri;

  • quelle del vano interrato;

  • il reticolato di armatura del magrone di fondazione.

Nel loro complesso queste armature unitamente a corde, nastri, dispersori a puntali e a piastre costituiscono l'impianto di terra della cabina.


L'impianto di terra/equipotenziale
L'impianto di terra/equipotenziale della cabina di trasformazione.
Gli armadi di MT della cabina di trasformazione

Ho dedicato alla modellazione di questo dettaglio più di un mese di lavoro, recuperando dati costruttivi e caratteristiche di funzionamento da cataloghi della Shneider, foto scovate in rete, modelli 3D raw presenti sull'ottimo Traceparts



Altri snapshot dal modello

Vuoi conoscermi meglio, apprendere qualcosa e farti quattro risate?

Allora puoi leggere e scaricare i miei Album dalla rete. Ho pubblicato su Calaméo la versione sfogliabile dei miei Album e ho caricato su Google Drive i PDF per il download. Buona lettura :)


Scarica questo PDF da Google Drive (Formato A3, Peso 19,4 Mb) da questo link

Scarica questo PDF da Google Drive (Formato A3, Peso 31,1 Mb) da questo link

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