Presupposti progettuali
- Salvatore Giglio
- 18 gen 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 4 mar 2022
Le matrici progettuali alla base della modellazione del BRUNO's Bistrocafè di Baranello

Un luogo, un’identità; in ogni architettura la combinazione tra le connotazioni paesaggistiche locali, naturali e artificiali, determina una specificità, un’unicità a cui poi l’uomo associa il proprio vissuto quotidiano: un bagaglio fatto di sensazioni, ricordi, momenti, ecc.
Così un posto specifico assume per i suoi frequentatori un carattere, una fisionomia che rendono quel manufatto vivo e comunicativo; pensiamo alle scuole, alle fabbriche, ai caseggiati, agli ospedali, ai parchi pubblici...
Ogni persona lega un ricordo ad un luogo : “Lì ho dato il mio primo bacio”; “Qui ho preso il diploma”; “Ecco dove è nato mio figlio”; “Su quel viale ho imparato ad andare in bici”. In automatico il nostro cervello lega una specifica emozione/sensazione/ricordo/esperienza ad un luogo. Abbiamo tutti la geolocalizzazione inside!
Per i Romani questo era il Genius loci:
«un'entità naturale e soprannaturale legata a un luogo e oggetto di culto nella religione romana. Tale associazione tra Genio e luogo fisico si originò forse dall'assimilazione del Genio con i Lari a partire dall'età augustea. Secondo Servio, infatti, nullus locus sine Genio (nessun luogo è senza un Genio) (Commento all'Eneide, 5, 95).» .
Da Wikipedia, lemma Genius loci
Questo concetto, nel secolo scorso, è stato poi recuperato ed elaborato nell’interpretazione delle percezioni architettoniche:
«Con la locuzione di Genius loci si intende individuare l'insieme delle caratteristiche socio-culturali, architettoniche, di linguaggio, di abitudini che caratterizzano un luogo, un ambiente, una città.»
Da Wikipedia, lemma Genius loci

In particolare è l’architetto norvegese, critico e teorico dell'architettura, Christian Norberg - Schulz nel suo saggio del 1979, Genius loci. Paesaggio ambiente architettura, a pagina 11, a recuperare il significante per riempirlo di nuovi significati legati all’habitat umano:
«Il carattere è determinato da come le cose sono, ed offre alla nostra indagine una base per lo studio dei fenomeni concreti della nostra vita quotidiana. Solo in questo modo possiamo afferrare completamente il Genius Loci, lo "spirito del luogo" che gli antichi riconobbero come quell'"opposto" con cui l'uomo deve scendere a patti per acquisire la possibilità di abitare.»

Alla luce di tutte queste considerazioni bisogna chiedersi se anche il progettino di un “semplice” bar di paese possa promuovere un potenziale posto anonimo, senza personalità e caratteri proprî, in un luogo di ricordo, di vissuto, di fusione e aggregazione umana. E’ ovvio che al di là delle pretese progettuali, sono una molteplicità di elementi a determinare il Genius loci di un tale luogo: l’ambiente e l’umanità ad esso circostante, la simpatia dei gestori, la qualità dei prodotti proposti alla clientela, l’igiene e la manutenzione del locale… E la lista potrebbe continuare.
Per i ricordi che mi legano all’edificio precedentemente analizzato e, in particolare, al bar Benelux di Baranello che, con cordialità e calore ci accoglieva quotidianamente prima e dopo aver affrontato 10 ore di massacrante lavoro di cantiere, con un’ottima prima colazione e con deliziosi aperitivi, posso affermare che le potenzialità di quell’esercizio commerciale, in termini di clienti, di distanza dal centro storico del paese, di collocazione in una nuova zona di sviluppo urbano, ci sono tutte.
Così questa modellazione progettuale vuole essere in qualche modo un “Grazie” al Genius loci di quel bar e un sincero auspicio di uno sviluppo futuro basato sul nuovo quartiere residenziale e la vicinanza all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Monte Tappino, una realtà che attrae tantissime giovani promesse del mondo della medicina e chirurgia molisane.
In questa visione di crescita, docenti e studenti fuorisede impegnati nel vicino Policlinico Universitario, trovano convenienza abitativa proprio in questo nuovo e minuscolo nucleo suburbano: un luogo ancora incontaminato dove le persone si conoscono tutte e salutano cordialmente gli ultimi arrivati, guardandoli come una piacevole novità capace di rompere la routine quotidiana.
La progettazione è stata guidata pensando principalmente alle necessità di questa specifica utenza che, unitamente a diversi impiegati di piccoli uffici locali, è in cerca di un luogo decente, pulito ed economico dove pranzare. Queste costituiscono le due portanti principali del locale.
Nelle tavole, tratte dal modello 3D realizzato con SketchUp e non renderizzate se non con i modesti mezzi interni offerti dal modellatore stesso, tutto il personale intento progettuale mediato dal cospicuo numero di norme che regolamentano il settore della ristorazione.
Infine, il mio passato da installatore elettrico ha suggerito un’ipotesi per l’impiantistica elettrica del locale, con sconfinamenti in altri ambiti professionali, cercando di curare anche gli aspetti legati al condizionamento e al ricambio dell’aria.
Comments