Venezia - parte III
- Salvatore Giglio
- 2 gen 2022
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 4 mar 2022
La storia dei Cantieri navali Toffolo, un fiore all'occhiello per la città lagunare e per l'intero Paese. Attivi ancora oggi, anche se con realizzazioni e personale ridotti, questi cantieri restano una delle eccellenze italiane.

Officine Navali Toffolo - Gruppo Faldis, Isola della Giudecca
Posso dire con vanto: "Io ho lavorato qui!"; un luogo pregno di storia dove quasi tutto quel che ho studiato all'ITIS e ho appreso su vecchi manuali e testi dedicati, prende vita, è tangibile: torni giganteschi, dentatrici, fresatrici, piega-lamiere, e tantissimo altro ancora è in quelle straordinarie officine in cui, da un secolo, le vite di tanti operai si sono avvicendate.


Nel suo piccolo poi, anche la ex mensa annessa ai Cantieri (foto a sinistra) e all'epoca gestita con grande simpatia da un ex dipendente degli stessi, contribuiva a rendere ancor più piacevoli, e convenienti, quelle spensierate giornate di lavoro. Ancora oggi darei un occhio per lavorare lì!
E poi indelebile resterà per me, un napoletano, lavorare all'aperto quasi sull'acqua, sotto uno splendido sole primaverile su di uno yacht ricavato da un vecchio peschereccio (foto in basso), con le gondole che quasi ti passano accanto in una meravigliosa mattinata di maggio.

Cenni storici
Fra le tante peculiarità di Venezia c’è anche quella di avere un cospicuo patrimonio di archeologia industriale che in altre città è stato man mano cancellato per far posto a nuovi insediamenti più remunerativi.
La conformazione lagunare di questa città ha fatto si che gli ex complessi industriali, pur nel loro stato di abbandono, rappresentino ancor oggi la tenace ripresa economica e la volitività dei veneziani dopo la grande depressione originata dalla caduta della Repubblica di Venezia del 1797.
Tra le tante attività di quel periodo sorsero anche dei cantieri navali all'avanguardia capaci di costruire natanti anche di notevoli dimensioni; la maggior parte di essi mantenne la tradizionale gestione a conduzione familiare, anche se operativamente era tutt'altra cosa rispetto agli storici squeri veneziani.
L’isola della Giudecca fu sin da subito la sede ideale per queste nuove attività dal momento che aveva spazi e pretese meno esose rispetto alla città. Tra le industrie più importanti insediatesi alla Giudecca spicca il “Gruppo Faldis di Toffolo F. e C. S.A.S.”, Cantiere navale nato come “Officine Meccaniche e Navali Toffolo” nel 1909.

Riporto integralmente un frammento di testo di Aldo Sicinio Bonfanti, Direttore delle Scuole Comunali della Giudecca, autore di un prezioso testo storico su quest’isola, intitolato «La Giudecca - nella storia - nell' arte - nella vita», edito da Libreria Emiliana Editrice, Venezia, luglio 1936. A partire da pagina 275 il Bonfanti dedica un intero capitolo alle Officine Meccaniche e Navali.
«Le officine Toffolo sono fra le principali di Venezia, ed hanno al loro attivo lavori di importanza nazionale, sicché è doveroso farle conoscere, anche a lustro dell'intraprendenza e della perfezione tecnica delle nostre ditte veneziane. Gli inizi dell’azienda Toffolo risalgono al 1909; e della società allora costituitasi, il sig. Giovanni Toffolo faceva parte come direttore tecnico. Scioltasi quella prima formazione nel 1912, il Toffolo ne assunse l’intera responsabilità; e furono inizi difficili, perché, dopo liquidati i soci, dovette provvedere da solo all'organizzazione dell’azienda, ed all'attuazione di un programma che si faceva sempre più vasto, e perché, quando ormai egli cominciava a raccogliere i primi risultati del suo lavoro, sopravvenne la guerra, e più tardi, la minaccia d’invasione.
Fino a Caporetto. lo stabilimento fu fra gli “ausiliari” che fornirono ottimo materiale ai bisogni bellici; ed allora il Toffolo fece il dover suo, senza esibizionismi, in omaggio ad una fede sentita e ad un dovere da compiere, più che non per interesse. Dopo Caporetto, le autorità militari imposero lo sgombero, che avvenne, fra difficoltà enormi, con mezzi fluviali fino a Pontelagoscuro, e poi per ferrovia fino a Rimini. Ma nella nuova sede, lo stabilimento, il cui riordino aveva pur costato tante fatiche, rimase inoperoso per 18 mesi, per mancanza di materie prime.
Colla pace, l'azienda ritornò a Venezia; e da allora essa segna un “crescendo” di attività e di opere, dovuto alla fama che lo stabilimento seppe acquistare, coll'esecuzione di lavori difficili e delicati. Basti ricordare che nelle officine Toffolo. ben 19 piroscafi di tutte le nazionalità vennero simultaneamente rimessi in efficienza, mediante esecuzione di importantissimi lavori di rinnovazione di macchinari, modificazione delle strutture e degli scafi ecc.
Tale instancabile attività non poteva passare inosservata; ed infatti il Ministero della R. Marina affidava alla fiorente Azienda nuovi grandi lavori di demolizione e ricupero. Fra questi lavori basti ricordare: il ricupero della R. Nave “Benedetto Brin”, affondata nel porto di Brindisi e fu ardua e nobilissima impresa; il ricupero del piroscafo “Oceania” affondato nel porto di Pola; il laborioso e difficile ricupero mediante demolizione subacquea a mezzo di esplosivi, del piroscafo “Olga”, affondato dal Comando Militare Marittimo di Venezia presso la diga del Porto di Malamocco per ostruirne il passaggio ad impedire le insidie dei sommergibili nemici; lo smantellamento delle importanti fortezze austriache “Punta Cristi”, “Stoia” e “Verudella” a Pola, dalle quali vennero ricuperate più di 25.000 tonnellate fra acciaio, ghisa ed altri metalli. Molti altri lavori di demolizione e ricuperi di minore entità, potrebbero esser ricordati. Altri importanti lavori vennero eseguiti per la Regia Marina e per il Regio Esercito e cioè: trasformazione

di cannoniere in batterie antiaeree semoventi; riparazioni radicali e trasformazioni di torpediniere e cacciatorpediniere, di naviglio ausiliario, rimorchiatori, natanti e caldaie in genere; cosi pure per la Marina Mercantile nazionale ed estera vennero eseguiti moltissimi ed importanti lavori di riclassificazione, totali e parziali; e taluni sono lavori onerosi e delicati, che costituiscono attualmente la particolare specializzazione dell'azienda.
Infine nel Cantiere della Giudecca si costruiscono draghe, rimorchiatori, bettoline, natanti in genere, ponti, tettoie, e tralicci con annesso reparto di lavorazione meccanica del legno, per l'allestimento di natanti e di naviglio leggero.
Oggi, le Officine possono occupare in piena efficienza, un complesso di 200 operai, e con lavoro normale, una media fissa di 80-120 persone. Gli impianti sono stati fatti con perfetti criteri tecnici e sono dotati di tutto il macchinario ed attrezzamento necessario per eseguire qualsiasi lavoro meccanico-navale. Le Officine sono divise in tre reparti :
1.° il Cantiere della Giudecca per la lavorazione del ferro e del legno con tre scali di alaggio;
2.° l'officina congegnatori;
3.° l'officina fabbri e la fonderia dei metalli, situate come l'altra officina nel sestiere di Dorsoduro.
Ivi si trovano anche gli uffici.
La direzione tecnico-amministrativa dell'azienda è tuttora personalmente tenuta dal signor Giovanni Toffolo con la coadiuvazione dei figli.».
Dopo il secondo evento bellico, nei primi anni ’60, vi fu un'ulteriore evoluzione dell'azienda che si trasformò in “Cantiere navale G. Toffolo S.p.A.”; il nuovo assetto contava circa 120 dipendenti e si occupava della costruzione d’imbarcazioni di varia tipologia: cisterne, traghetti, chimichiere, trasporto merci alla rinfusa, trasporto persone, mezzi pubblici (ACTV).
Nel 1991, purtroppo, il Cantiere fallisce a causa di un armatore inadempiente che aveva commissionato una nave cisterna per il trasporto del latte, facendo acquistare ai Cantieri tonnellate di lastre di acciaio inox e motori che non avrebbe mai più pagato.
Nello stesso anno Francesco Toffolo fonda la società “Gruppo Faldis S.a.s.” specializzata in lavori di riparazione e manutenzione d'imbarcazioni tipiche della laguna di Venezia, e da diporto.
Attualmente il cantiere esegue qualsiasi lavoro di manutenzione, riparazione e rimessaggio - interno ed esterno - delle imbarcazioni.
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